sabato 3 maggio 2008

Il Maestro Frisina le 'suona' a Kiko e ai Neocatecumenali: “No alle braccia incrociate in stile militaresco e all’omelia tenuta da laici”

di Bruno Volpe www.papanews.it

CITTA’ DEL VATICANO - Intervista con Monsignor Marco Frisina (nella foto), liturgista, compositore di musica sacra, uno dei sacerdoti certamente più attenti e anche competenti in materia di rispetto del decoro durante le cerimonie Eucaristiche. Con il celebre Maestro, autore dell’inno ufficiale dell’indimenticabile Gmg del 2000 e dei testi del Musical sulla Divina Commedia, partiamo dal modo controverso scelto dall’iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Arguello, per ricevere, a braccia conserte, il Santissimo Sacramento dalle mani del Papa.

Monsignor Frisina, cosa pensa dell’atteggiamento di Kiko? Ai più è parsa una inutile provocazione da parte del capo di un movimento che non vede ancora approvati i propri statuti dal Vaticano…

“Arguello si è comportato in maniera assolutamente sbagliata e poco elegante. La Comunione va ricevuta con atteggiamento orante, mentre quelle braccia incrociate in stile militaresco hanno rappresentato un atteggiamento di sfida e, addirittura, di dispetto. Un episodio davvero poco edificante”.

Ricordiamo, per l’ennesima volta, qual è il modo più corretto per ricevere l’Eucarestia…

“Nel Novus Ordo è spiegato chiaramente che ci si deve accostare alla Mensa Eucaristica in processione, magari con le mani giunte, sempre in raccoglimento. Nel rito antico, come si sa, ci si doveva inginocchiare davanti alla balaustra. Questa delle braccia incrociate è davvero una brutta novità…”.

Parliamo dei Neucatecumenali. La loro liturgia fa molto discutere. Ad esempio, le omelie vengono tenute da laici. Cosa ne pensa?

“Guardi, la liturgia è unica, nessuno se ne può impossessare. So che la questione dei Neucatecumenali è sotto giudizio della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, che li ha ‘esortati’ ad adeguarsi liturgicamente ai canoni della Chiesa. In quanto all’omelia laica, le dico senza indugio che si tratta di un abuso gravissimo che può creare pericolose confusioni; un abuso che va eliminato al più presto del tutto”.

Veniamo agli abusi liturgici in genere. Dopo il Vaticano II, se ne sono viste di tutti i colori: cattivi interpreti del Concilio si sono dati ad una brutta creatività…

“E’ vero. Questi abusi ci sono stati. Qualche sacerdote, fortunatamente non tutti, ha ecceduto in estrosità, reputandosi egli stesso il centro della Messa o inventando cose che non esistono, sconfinando quindi in superficialità e volgari sciatterie. Questa moda va rivista“.

Dunque, anche Lei p contrario alle cosiddette Messe-spettacolo…

“Chiaro. Il protagonista della Messa è sempre Cristo, mai il sacerdote. La Santa Messa è sacrificio, dono, mistero. Ogni eccesso creativo va contro questa visione teologica della cerimonia Eucaristica”.

Il Santo Padre Benedetto XVI, l’anno scorso, ha promulgato il Motu Proprio che liberalizza la Messa Tridentina. Qual è la Sua opinione?

“Penso che il Papa abbia compiuto un bel gesto di giustizia e di libertà. I fedeli tradizionalisti, anche se pochi, hanno il diritto di chiedere la celebrazione della Messa secondo il rito di San Pio V che, peraltro, è bene ricordarlo, non è mai stato abolito e fa parte, come dire, del Dna stesso della Chiesa. Io stesso ho fatto la mia prima Comunione con il Messale tridentino…“.

Lei che è uno dei massimi esperti in materia, ci dica: come deve essere la musica religiosa?

“Intonata alla celebrazione, senza sbavature o estrosità. I testi devono essere, anche se in lingua vernacolare, intonati ed appropriati alla funzione liturgica, evitando invenzioni o estemporaneità”.

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