venerdì 18 luglio 2008

“Ambiente, aborto, violenza, droga e sesso indiscriminato le vere cicatrici della società moderna”

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SYDNEY (AUSTRALIA) - Il Papa a 'tu per tu' con 500mila giovani; il Papa preoccupato per le ferite della società, "cicatrici" che partono dalla mancanza di rispetto per l'ambiente, attraversando il degrado sociale e l'habitat umano, fino all'emergenza morale - droga e sesso - e fino alla violenza del grembo materno. Un'analisi chiara e a 360 gradi quella che Benedetto XVI ha fatto a Sydney, di fronte a oltre 140mila pellegrini (mezzo milione in tutta la città) che si sono radunati sin dalle prime ore dell’alba nella baia di Barangaroo, per la festa di accoglienza al successore di Pietro in occasione della XXIII edizione della Giornata Mondiale della Gioventù. Primo bagno di folla, dunque, per il Pontefice, arrivato al molo a bordo di un mega-battello che ha attraversato le baie della capitale australiana. Suggestiva la cerimonia in stile aborigeno, tra canti e danze tradizionali e con una simbologia degna di contenuto: come il saluto alla Rose Bay, prima di lasciare il suolo, quando l'anziano aborigeno Uncle Allen Madden ha donato a Benedetto XVI un passaporto per le terre aborigene e un antico bastone di legno intarsiato. Festa che sta a indicare gli 'anziani' custodi della zona che danno il benvenuto all'ospite inteso non come colonizzatore ma amico e padre spirituale. E davanti alla gioventù di tutto il mondo, ai giovani speranza e futuro dell'umanità, il Papa parla chiaramente: "Forse con riluttanza - dice - giungiamo ad ammettere che vi sono anche delle ferite che segnano la superficie della terra: l'erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo". E' un appello forte alla tutela del Creato, tema caro a Benedetto XVI, che già nell'aereo che lo portava in Australia aveva lasciato intendere la sua sensibilità verso l’argomento. "La meravigliosa creazione di Dio - sottolinea il Papa - viene talvolta sperimentata come una realtà quasi ostile per i suoi custodi, persino come qualcosa di pericoloso. Come può ciò che è 'buono' apparire così minaccioso?", si domanda il Santo Padre. Dalle ferite all'ambiente naturale a quelle sociali il passo, per il Pontefice, è breve. "Scopriamo che non soltanto l'ambiente naturale, ma anche quello sociale - l'habitat che ci creiamo noi stessi - ha le sue cicatrici - afferma -, ferite che stanno ad indicare che qualcosa non è a posto. Anche qui, nelle nostre vite personali e nelle nostre comunità - prosegue il Papa -, possiamo incontrare ostilità a volte pericolose; un veleno che minaccia di corrodere ciò che è buono, riplasmare ciò che siamo e distorcere lo scopo per il quale siamo stati creati. Gli esempi abbondano, come voi ben sapete". E Benedetto XVI elenca: "L'alcool e l'abuso di droghe, l'esaltazione della violenza e il degrado sessuale, presentati spesso dalla televisione e da internet come divertimento". Un'analisi che arriva fino alla condanna del relativismo e del secolarismo. "Quando Dio viene eclissato, la nostra capacità di riconoscere l'ordine naturale, lo scopo e il 'bene' comincia a svanire - ammonisce -: ciò che ostentatamente è stato promosso come umana ingegnosità si è ben presto manifestato come follia, avidità e sfruttamento egoistico". "Il nostro mondo si è stancato dell'avidità, dello sfruttamento e della divisione, del tedio di falsi idoli e di risposte ipocrite, e della pena di false promesse", sottolinea quindi il Papa teologo. Che conclude: "Come può essere che la violenza domestica tormenti tante madri e bambini? Come può essere che lo spazio umano più bello e sacro, il grembo materno (un chiaro riferimento all’aborto, ndr), sia diventato luogo di violenza indicibile?". Suggestivo l'arrivo del Pontefice a bordo dell'imbarcazione della Captain Cook Cruises 'Sydney 2000'. A bordo, insieme al Papa, anche 16 giovani (12 dei diversi continenti e 4 dall'Australia) con i quali Benedetto XVI ha scambiato qualche parola, non nascondendo di aver avuto paura di affrontare un volo così lungo come quello da Roma all’Australia, cioè da un capo all’altro del globo. Una guida ha mostrato al Santo Padre i diversi luoghi che si trovano da una baia all'altra. Un leggero venticello ha 'accarezzato' il viso del Pontefice, sorridente, sereno e felice per la festa ricevuta. All'arrivo a Barangaroo, Benedetto XVI è salito sulla papamobile per salutare i giovani, attraversando i diversi settori tra due ali di folla.

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