sabato 29 marzo 2008

Rito tridentino, la soddisfazione del Cardinale Castrillon Hoyos: “Il Motu Proprio sta facendo rientrare molti lefebvriani”

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CITTA’ DEL VATICANO - Grazie al motu proprio di Benedetto XVI sulla Messa in latino ''non pochi'' lefebvriani hanno chiesto il ritorno alla piena comunione e alcuni sono gia' tornati nella Chiesa Cattolica. Lo rivela l'Osservatore Romano, che pubblica un'intervista al Cardinale Dario Castrillon Hoyos (nella foto), Presidente della Commissione ‘Ecclesia Dei’ che segue le procedure per i rientri. ''In Spagna - elenca il porporato - l'Oasi di Gesu' Sacerdote, un intero monastero di clausura con trenta suore guidate dal loro fondatore, e' stato riconosciuto e regolarizzato dalla Pontificia Commissione; poi ci sono casi di gruppi americani, tedeschi e francesi in via di regolarizzazione. Infine ci sono singoli sacerdoti e parecchi laici che ci contattano, ci scrivono e ci chiamano per una riconciliazione''. Inoltre ''ci sono tanti altri fedeli che manifestano la loro gratitudine al Papa e il compiacimento per il motu proprio''. ''Infine - ha aggiunto Castrillon Hoyos - ci sono alcuni sacerdoti della Fraternita' San Pio X che, singolarmente, stanno cercando di regolarizzare la loro posizione. Alcuni di loro hanno gia' sottoscritto la formula di adesione. E siamo informati che ci sono fedeli laici tradizionalisti, vicini alla Fraternita', che hanno cominciato a frequentare le Messe nel rito antico offerte nelle Chiese delle Diocesi''. In proposito, il porporato ha ricordato che ''la scomunica riguarda solo i quattro vescovi, perche' ordinati senza il mandato del Papa e contro la sua volonta', mentre i sacerdoti sono solamente sospesi''. Infatti, ha concluso, ''la Messa che celebrano e' senza dubbio valida, ma non lecita e, quindi, la partecipazione non e' consigliata, a meno che nella Domenica non ci siano altre possibilita''' ma ''ne' i sacerdoti, ne' i fedeli sono scomunicati''.

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