domenica 1 febbraio 2009

Le critiche al Papa? Esattamente il contrario dello spirito del Vaticano II. Predicano bene e razzolano male. I Lelebvriani sono cattolici a tutti gli effetti e Lefebvre fu un padre conciliare.


“Le critiche di Hans Kung e di alcuni giornali al Papa?. Ingenerose ed infondate. Guardi su questo tema concordo pienamente sia nel titolo che nella sostanza con quanto ha scritto l’Osservatore Romano”: lo afferma Monsignor Nicola Bux, interpellato per telefono a Bari. Bux, teologo raffinato e mente pensante, pondera e calibra le parole, quasi detta e dice: “ il Concilio Vaticano II, passato alla storia per un evento pastorale, predicò la misericordia, la tolleranza, il perdono,il dialogo. Penso però che queste indicazioni debbano applicarsi a 360 gradi. Ma oggi accede il contrario. Coloro che si scandalizzano e stracciano le vesti per presunte violazioni dello spirito conciliare, attaccano il Papa con argomenti e toni accesi che fanno a pugni proprio con il Concilio. Ricordo a me stesso,prima che a lei, che in quel Concilio, si parlò della medicina della misericordia”. Che cosa vuol dire?: “ che il a, nel revocare la scomunica, ...

... Papa ha appunto somministrato con saggezza la efficace medicina della misericordia come un buon medico. Oggi lo bersagliano per essersi comportato secondo i dettami del Concilio, non le sembra singolare”?

Se la prendono con i lefebvriani e con Monsignor Williamson anche se la Fraternità con spirito di umiltà ha chiesto perdono: “ dunque. A me risulta che i Lefebvriani siano cattolici a tutti gli effetti e nessuno può negarlo. Che Monsignor Lefebvre fu uno dei padri conciliari e che persino ne firmò i documenti. Detto questo mi chiedo: sono realmente cattolici al cento per cento tutti coloro i quali, sia pur dichiarandosi tali, e pur non avendo mosso passi formalmente scismatici, nella realtà contestano il Magistero della Chiesa e l’autorità del Papa?. A me sembra curioso che ci si dimentichi di queste realtà e che si usi il Concilio Vaticano II,come arma impropria contro qualcuno”.

Aggiunge: “ in quella assise e di quella assise si disse che fondava la nuova ecclesiologia,la svolta epocale, e via discorrendo. Bene, e lo ripeto, i fatti dimostrano che le buone e rette intenzioni oggi sono diventate un argomento per attaccare e non per scusare”. Si ha talvolta l’idea che si cerchi un ecumenismo zoppo. Ovvero, il dialogo può avviarsi verso certi settori se piacciono a sinistra, ma è vietato quando tende a destra: “ in un certo qual modo, la cosa è vera. Si ha la sensazione di due pesi e di due misure. Lo torno a ripetere. Chi oggi insulta, offende, o censura in maniera esagerata il Papa Benedetto XVI per la revoca della scomunica ai quattro Vescovi Lefebvriani, si mette alle spalle proprio il Magistero della Chiesa e del Concilio Vaticano II. Cristo è perdono, amore, pietà, misericordia. Bene, che cosa ha fatto il Pontefice? Un gesto di misericordia, una mano tesa, esattamente quello che Cristo e la Chiesa predicano e per questo è sottoposto a critiche feroci”.

Il putiferio si è scatenato per le imbarazzanti dichiarazioni sul tema olocausto del Vescovo Williamson: “ indubbiamente quelle frasi sono quanto meno opinabili,ma non fanno parte del suo Magistero pastorale. In altre parole, non le ha pronunciate da Vescovo, tanto meno la Chiesa le ha fatte proprie,anzi ne ha preso le distanze. In sostanza sono valutazioni personali di Monsignor Williamson che io non apprezzo,ma che per altro verso non vincolano la Chiesa. Aggiungo che ognuno è libero delle sue affermazioni, assumendone poi le conseguenze. Ma non per questo io posso prendermela con tutti i tradizionalisti”.

Si ferma e conclude così: “ vero, il Vescovo Williamson ha detto cose inopportune. Ma noi guardiamo sempre la pagliuzza nell’occhio altrui e mai la trave che abbiamo nel nostro. Se dovessimo fare la graduatoria e la classifica delle tante opinioni fuori di logica e stravaganti di laici, religiosi, vescovi e cardinali, occuperemmo molto del nostro tempo. Quindi sarebbe giusto abbassare i toni della polemica e valutare l’atteggiamento del Papa solo come un atto di perdono e misericordia. Esattamente quello che dice il Vaticano II ,tanto sbandierato, e la Chiesa”.

Bruno Volpe
pontifex.roma.it

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